Oltre a riassumere la storia della novella Certi obblighi L. Pirandellodiscuteremo due idee. Secondo, il modo in cui le azioni di qualcuno possono avere le conseguenzi. Quaquèo, il protagonista della novella, è un lampionaio. Il suo lavoro è illuminare di notte la piccola città dove vive. Non si vorrebbero avere, ma si hanno. Il commento suggerire a noi che Quaquèo è un becco.
Se non se ne cura, tutti gli altri uomini e finanche i ragazzi glielo rinfacciano e gli dànno la baja. Ora che debbo illuminare la città? Ma li vede egli forse? Con questi lumetti a petrolio, vede egli forse quando quelli scassinano le porte o si accoltellano per quei sudici vicoli deserti? Quaquèo vuole sapere se sarebbe protetto dalla derisione mentre lavora come un lampionaio.
Abbiamo visto prima che Quaquèo vuole usare la sua funzione civica come uno scudo contro la derisione che viene sottoposto ogni giorno. Ma il Bissi sembra esitare… è a conoscenza della fonte della derisione hahahaha! Pare che non vada bene per il cavalier Bissi. Il quale, sapendo di che genere sono gli insulti di cui Quaquèo viene a lagnarsi, vorrebbe dimostrargli, con bella maniera, che questi insulti non si riferiscono propriamente al lampionajo come tale.
E nel dire Eccellenza stringe gli occhi Quaquèo, come se assaporasse un liquore prelibato. Quaquèo di tutti questi obblighi, naturali e sociali, è profondamente compenetrato; e se, alle volte, per qualche gocciolina importuna deve passarsi il dorso della il riassunto su un alcolismo soggetto sotto il naso, non manca mai di farsi prima riparo della falda del lungo camiciotto il riassunto su un alcolismo soggetto.
La moglie è con lui saggia, sottomessa, irreprensibile; ed egli non ha potuto mai accorgersi di nulla. A questo punto Quaquèo spiega che se fosse mai arrivato a casa e trovasse il riassunto su un alcolismo soggetto moglie con un altro. Alla fine Quaquèo offre un terzo punto: non viene mai offeso quando è fuori lavoro, come potrebbe accadere, ad esempio, quando la città è ben illuminata da una luna piena. Nelle sere di luna, che i lampioni restano spenti, nessuno mi dice nulla; e perché?
Quaquèo ragiona bene. Ma ragionar bene non basta. Bisogna venire al fatto. Che vuole concludere, insomma, con quel ragionamènto? Il cavalier Bissi glielo domanda. Se crede che la sua disgrazia coniugale sia inerente alla pubblica funzione di lampionajo, ebbene, rinunzii a questa pubblica funzione; o, se non vuole rinunziare, si stia quieto, e lasci dire la gente. I giorni passano, gli insulti continuano, e le preoccupazioni di Quaquèo persistono e intensificano.
In primo luogo, riflette sul ruolo delle stelle nel cielo. Le stelle… che illuminano il cielo ma non la terra. Ritiene che questo è strano! Pensa, per esempio, che le stelle, per quanto fitte il riassunto su un alcolismo soggetto, certe notti, allargano sí e pungono il cielo, ma non arrivano a far lume in terra.
Ma che bella luminaria! Ma che ambascia e che sgomento nel sogno! Il riassunto su un alcolismo soggetto, Quaquèo pensa al suo lavoro: si rende conto che non illumina semplicemente la città; invece lui crea gli spazi illuminati ed al tempo stesso gli spazi in ombri.
Quaquèo certe sere è arrivato finanche a pensare che egli che fa la luce, fa anche le ombre. Chi nasce, muore. Cosa vuole illustrare il Pirandello per noi? Potremmo pensare ad altre cose es. Quella della luce. Sono due i sostituti: egli e la Luna; e si dànno il cambio. Quaquèo ne vede parecchi, ogni notte, quando arriva agli ultimi lampioni in cima al colle, e rimane a contemplarli a lungo, con le mani penzoloni dal braccio del fanale e il capo appoggiato a una spalla, e sospira.
Quasi immediatamente i suoi pensieri si rivolgono al lato violento ed insoddisfacente della natura umana. Sembra che le preoccupazioni di Quaquèo siano la fonte di questi pensieri scuri. Ah, lui, Quaquèo, lo sa bene!
Ci è spiegato che il suo desiderio di non affrontare le azioni della moglie ha portato al suo alcolismo. Se Quaquèo beve, beve per questo; beve per non pensare a certe cose che lo farebbero venir meno a tanti di questi obblighi, di cui è cosí profondamente compenetrato. Ma è vero che se ne hanno poi anche certi altri, che non si vorrebbero avere.
Dopo questo interludio, la novella ritorna al presente. Impariamo che il governo della città non il riassunto su un alcolismo soggetto riuscito a pagare il suo fornitore di petrolio per i servizi resi, e che finché il pagamento è il riassunto su un alcolismo soggetto non ci sarà petrolio per illuminare la città di notte. A sua volta, il buio aumenta la frustrazione dei cittadini, chi, a loro volta, prendono la loro frustrazione su di Quaquèo.
Il paese questa sera rischia di restare al bujo. Quaquèo non ha potuto rigovernare i lumi, dopo mezzogiorno. I cittadini protestano, se la pigliano con lui, come se fosse colpa sua. E la il riassunto su un alcolismo soggetto cresce. Per sottrarsi alla ressa degli insultatori, lascia la via principale e, con la scala in collo, si mette a salire per uno dei vicoli.
Ma parecchi lo seguono. Il riassunto su un alcolismo soggetto sí? Ebbene: gli ridiano la scala, e sia fatta la loro volontà! La scala! Tre, quattro, il riassunto su un alcolismo soggetto, gli rimettono la scala sotto i piedi, e tutti, pigliandoselo a godere, a coro, lo cimentano:.
Naturalmente, i cittadini temono che il loro abuso possa effettivamente portare ad un omicidio! Tutti, perdio! Difatti, appena davanti il riassunto su un alcolismo soggetto porta, lo afferrano per le braccia e a coro, con parole scherzose, cercano di portarselo via, il riassunto su un alcolismo soggetto qualche taverna a bere. Ma Quaquèo, stravolto, ansimante, si divincola e li minaccia col coltello impugnato; avventa calci alla porta, e grida alla moglie:.
Questa è la volta che la paghi per tutte! Lasciatemi, sangue di… lasciatemi! Lasciatemi, o vi spacco la faccia! Quelli, alla minaccia, si scostano, e allora egli cava subito dalla tasca del camiciotto, sul petto, la chiave e apre la porta; si ficca dentro e la richiude con fracasso.
Quelli si precipitano addosso alla porta e la forzano, gridando ajuto. Quaquèo non si ferma! Che è stato? Sangue, sangue, voglio sangue, questa sera! Come scritto, la trasformazione potrebbe sembrare brusca ed impulsiva, ma a questo punto della novella capiamo che il cambiamento in personalità era stato in produzione per qualche tempo. Gli occhi a un tratto gli vanno alla finestra della cucina che guarda dalla parte opposta il riassunto su un alcolismo soggetto vicolo, su un precipizio.
È una finestra piuttosto alta, che sta sempre chiusa, e le cui imposte sono annerite dalla fuliggine. Non vuoi aprirla? Monta su uno sgabello, la apre… — orrore! Quaquèo arretra, con gli occhi sbarrati, le mani tra i capelli irti. Il coltello gli casca di mano. La novella termina in farsa, cioè, in un commento ironico sulle divisioni delle classe e sui rapporti di potere nella società. Naturalmente, questa sottomissione è una forma di evasione! Me lo potevo mai figurare? Ma dice sul serio, Vostra Eccellenza?
Non hai visto, imbecille, che ho cercato dappertutto tranne che nello stipo a muro, dietro la cortina? Abbia la bontà, Vostra Eccellenza; per cinque minuti, dentro a quello stipo!
Si hanno certi obblighi, Eccellenza, creda pure. Cinque minuti soli: abbia la bontà; li mando via. E, condotto il Cavaliere entro lo stipo a muro, va a spalancare la finestra sul vicolo, per gridare alla folla accorsa:. Apro la porta… Chi vuol salire, salga; se volete accertarvene.
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